Vittorio Pollio
Già durante l’infanzia, trascorsa in maniera serena e spensierata, l’artista avvertiva in maniera pregnante il desiderio di creare qualsiasi cosa che vedeva intorno a sé e riteneva di suo gusto. In una giornata autunnale, intento a giocare con dei compagni nel piazzale della scuola elementare, la sua curiosità veniva rapita da un carretto carico di patate trainato da due somarelli, di cui uno zoppicante. Provata compassione per il povero animale si avvicinò per toccarlo, quasi a voler manifestare il suo amore verso di lui e proprio in quel momento la sua attenzione si posava su una grande patata dalla forma strana, molto vicina al volto di una donna. Senza alcun indugio chiese al contadino se poteva averla in regalo, ma la risposta fu negativa; al contrario su colpito da un sonoro colpo di frusta. Quella patata, tuttavia, aveva rapito il suo interesse, poiché, sentiva dentro di sè l'esigenza di trasformarla dandogli nuova forma, in modo da liberare quel volto di donna che vi vedeva imprigionato e renderlo libero. Non si perse dunque d'animo e, con la complicità dei suoi compagni, riuscì a sottrarla al contadino..
Tornato a casa con un certo ritardo e dopo aver ricevuto una lezione punitiva da parte del fratello maggiore, maestro elementare che simboleggiava l'ordine in famiglia, per i suoi modi austeri nell'affrontare ogni questione, si dedicava allo svolgimento dei propri compiti, sebbene il suo pensiero fosse rivolto all'opera che aveva in mente. Una volta terminati, si affrettava a scolpire la patata con un piccolo temperino. La sua gioia più grande era quella di raffigurare il volto della cara, amata mamma la cui salute era minata da una terribile malattia.
L’opera riuscì pienamente: da quella semplice patata emerse, con una rassomiglianza incredibile, il volto della madre e questo perché riusciva a scorgere quel volto dentro l'oggetto, e man mano che il lavoro proseguiva lo vedeva scaturire fra le proprie mani... Nel vederla finita ebbe il forte desiderio di baciarla.
Entusiasta per la riuscita della scultura, prima di donarla alla adorata madre, decise di farla vedere a una delle sue sorelle. Quest'ultima nel vedere il volto della donna scolpito nella patata, lo distrusse immediatamente lasciando il piccolo artista allibito, basito e deluso, senza parole ed in lacrime. La sorella, dispiaciuta per il gesto disse che era di cattivo auspicio riprodurre il volto di una persona, specialmente quando questa è molto malata. Tale atteggiamento era indice della marcata superstizione dell'epoca.
Successivamente, con dell'argilla recuperata nel letto del fiume Giovenco, realizzava una nuova opera destinata al proprietario della patata che consisteva nella riproduzione del carretto e dei due somarelli. Trovato il coraggio, la donava, al contadino che l'aveva punito il quale, con sommo stupore del giovane artista, accettò in lacrime l'opera che gli ricordava il povero somarello abbattuto per le sue precarie condizioni.
Da allora il contadino, ogni volta che trovava un tubero dalla forma particolare, prima di rincasare passava presso l'abitazione del piccolo artista e gliela donava di tutto cuore, affinché potesse realizzare quanto aveva in mente.
Intorno ai venti anni avviene la trasformazione dell’artista: alla volontà di realizzare opere per i propri cari si aggiunge il gusto di creare per la collettività.
Durante un inverno assisteva alla realizzazione di un pupazzo di neve ad opera di alcuni ragazzi, viene folgorato all'istante dal pensiero di realizzare una nuova opera, ben diversa da quella che gli amici stavano realizzando… Voleva creare, infatti, con la semplicità della neve un'opera classica che riusciva ad immaginare ben distintamente: una Dea Greca. In breve tempo, con la neve recuperata, realizzava un'opera alta due metri in perfetta rassomiglianza a quelle create secoli or sono dai maestri greci. L’opera non passa inosservata e l'artista, dalle mani " magiche” inizia la sua avventura
Saranno proprio queste mani a creare, negli anni a venire, molteplici opere.
Nel sito:
http://www.vittoriopollio.it
ci sono , oltre alla biografia che è qui riportata, tutte le opere realizzate. Per mettere in rilievo il sentimento che le sue opere suscitano alla comunità pescinese, si riportano qui di seguito alcune di esse, che non hanno bisogno di presentazioni. Gli approfondimenti e la descrizione di tutte le opere sono presenti in modo dettagliato all'interno del sito web suddetto.